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venerdì 28 novembre 2014

Silent books tutt'altro che silenziosi... Pieni di suoni, colori e giochi che vogliono uscire! L'onda e L'albero vi aspettano! Un viaggio fra rami che cambiano il loro vestito e schizzi di acqua salata!


Eccoci qui!
Oggi vorrei parlarvi di due Silent Books per nulla "silenziosi", ma che sprigionano un' infinità di idee, colori, giochi, suoni!
Li avete "letti" o meglio "guardati"?!
Sono L'onda di Susy Lee e L'albero di Iela Mari...Copertine qui sopra! 
Ho lavorato con i bimbi di 5 anni su questi due libri, abbiamo fatto dei giochi motori e poi tradotto il tutto graficamente!
Partirei dall' "Albero" di Iela Mari regalandovi anche alcune delle sue poetiche immagini... 


Immagini delicate dalle quali trapela lo scorrere del tempo...



I bimbi sono rimasti subito rapiti dai dettagli e dai "cambi di vestiti" dell'albero (chiamati così da loro!)... 
Non ci sono parole, possiamo forse leggerci la storia degli animali, ma il libro nella sua semplicità ci fa percepire lo scorrere del tempo e delle stagioni con precisione e con un'attenzione ai dettagli che i sapienti occhi dei bimbi sanno cogliere molto meglio di noi!
Per l'albero, come per noi, il tempo scorre. 
Dopo avere letto siamo diventati noi alberi. 
Siamo partiti però dall'inizio diventando prima semini che riposano al calduccio sotto la terra. Ci siamo rannicchiati e fatti piccini, abbiamo chiuso gli occhi e "ascoltato" il nostro corpo a riposo. 


Poi pian piano abbiam iniziato a crescere...fino a divenire alberi.

Il paragone tra le nostre parti del corpo e gli alberi è stato immediato!
I piedi?! Radici!
Le gambe?! Tronco!
La pelle?! Corteccia!
Le braccia?! Rami!
I capelli?! Foglie!
Si sono scoperti loro simili ad alberi!
E poi?
E poi ecco il tempo che scorre... 
Siamo diventati alberi sotto la neve, alberi  con tante piccole gemme, alberi d'autunno!


E infine non ci restava che disegnare l'albero che siamo diventati... Con 
L' adorata tecnica di semino di tempera e cannuccia che lo fa crescere!


È importante  questo passaggio: disegnare non "un albero", ma "l'albero che sono diventato". 
L'albero che ero e che quindi ho "compreso", capito e conosciuto di più, con cui ho un "legame affettivo". 
Io credo fermamente che si conosce meglio ciò che si ama... Per i bimbi come per noi! 
Ecco un po' dei nostri alberi...



E dopo aver giocato sullo "stare radicati a terra", sulla rigidità del legno, sullo star fermi... Eccoci a giocare invece sul muoversi con un altro libro meraviglioso... L'onda! 
I bimbi in questo libro vedono una storia... Hanno persino dato un nome alla bimba che si vede!
Il libro narra con immagini davvero suggestive l'incontro di una bimba con il mare. 
Il libro ha un formato molto interessante (rettangolare... Lungo lungo!) e inizialmente bimba e onda sono lontane... In pagine separate. Poi avviene l'incontro...


E la gioia della scoperta!


Le immagini sono tante e veramente comunicative e permettono di immedesimarsi con la bimba protagonista!
Abbiamo drammatizzato attraverso il gioco-esercizio delle statue tutte le parti della storia, i bimbi copiavano i gesti e le azioni della protagonista.
Abbiamo immaginato di avvicinarci al mare, sfiorare l'acqua, giocare in riva, trovare conchiglie... E poi?!
Siamo diventati onde!
Onde che rotolavano in riva, onde che correvano in mare aperto, onde che saltavano, schizzavano, si rincorrevano... 
Psicomotricità a go go!
Onde piccine e onde grandi, onde veloci e lente... 
Ed infine abbiamo disegnato l'onda che siamo diventati...


Grandi fogli di carta da pacchi e tempere usate con le dita...



Cercavamo di trasferire ciò che abbiamo fatto con il corpo solo nelle mani.
Difficile?!
Nooooo!
Il corpo saltava... Le dita saltavano sul foglio! 


Il corpo correva?! 
E le dita correvano...


Tutto il corpo era attivo e l'onda arrivava nelle dita e ci si tuffava (davvero!) sul foglio!


E così l'esperienza si fissa e resta... 
Così tanto che finito tutto erano tutti rapiti dal libro e continuavano a sfogliarlo... E nessuno voleva più mangiare!!!

Non di solo pane vive l'uomo no?!?

 
Ma anche di "tempere!" direbbe il mio Ago!

E voi?! Cosa mi raccontate?! Avete qualche Silent Book da consigliarmi?!
Intanto vi auguro... Buon avvento!
Noi attendiamo Natale!


(Laboratorio Artistico- Reparto di oncoematologia  pediatrica-San Matteo) 




venerdì 11 luglio 2014

Ricordare, rivivere, immaginare, aspettare e DISEGNARE il mare! Tra schiuma da barba, tempere, spugne, pennelli e naturalmente dita. Ecco le nostre onde in un giorno di pioggia!


Non so voi lettori, ma noi siamo stati sommersi da piogge, grandinate, bufere e clima autunnale... 
E per qualche giorno abbiamo abbandonato il mare!
Ma si sa... Il mare ci manca!
E così abbiamo pensato di disegnarlo in un modo un po' speciale... Volevamo riviverlo e permettere anche al piccolo Ago di pastrocchiare con noi... 



Naturalmente ciò che Greggy ama di più del mare sono le ONDE!
Abbiamo imparato come sono fatte, ci siamo tuffati sfidando le loro CRESTE e ci siamo fatti fate il solletico dalla SCHIUMA!
La schiuma in particolare piace a Greg... E allora come disegnarla e riviverla? Come usare la traduzione grafica per lasciar sedimentare l' esperienza del mare? 
Perché ciò che mi interessa è proprio fissare l'esperienza bella fatta insieme.
Non mi interessa fare dei lavoretti a tema marino e nemmeno "intrattenerci" per passare il tempo, ma che l'arte e la pittura siano una occasione per conoscere, scoprire, sperimentare e ricordare... Per fare esperienza! 
Siamo corsi nell'armadietto di papà e gli abbiamo rubato... La schiuma da barba!!!
E così... Dita, pennelli, spugne, colori vari in tonalità "mare" e via! Si parte!!!!


Le mani si tuffavano nella schiuma... 
"Sembra proprio quella vera mamma!"
E così ecco a voi le nostre onde...
Semplice da realizzare, ma divertente!
Noi abbiamo scelto di usare fogli grandi di carta da pacco... Il foglio semplice non ci basta mai! 
Prima abbiamo giocato a fare le onde per tutta la stanza con il corpo e poi abbiamo trasferito la nostra onda sul foglio!


Provateci anche voi! 
Vi avvertiamo... Ci si sporca!!!



mercoledì 2 luglio 2014

Scoprirsi lieti e grati: l'inconsapevole potere di un piccino.

Questa volta non vi consiglio giochi nè parlerò del mio lavoro. Volevo solo condividere con voi un pensiero, un fatto, una semplice mattinata. 


"Non posso crederci, anche oggi sei sveglio alle 6.30. Perché?!?!
Dai si vede, stai crollando di sonno. 
Proviamo con il lettone.
No, non urlare "Greeee" appena vedi Greggy dormire. 
Shhhh. Non piangere. 
Vedi che ti strofini gli occhi?
Sei stanchissimo.
Sei andato a letto alle undici... 
Dai dormi... Coccole...
Ma perché non capisci che poi non resisti e crolli tra mezz'ora?!"

Tentativi vari falliti. 
Non solo non dorme, ma tenta in ogni modo di svegliare il fratello. Mi arrendo. 
Ci sono anche i nonni in casa. Esco con lui che è meglio. 
Infilo veloce i vestiti della sera prima sapendo che l'albergatore vicino me lo farà notare... Vedendomi ieri rientrare con Greg quasi a mezzanotte da uno spettacolo mi ha detto: "ma tu che orari fai?! Peggio dei nostri!".
Cambio pannolino, via pigiamino e alle 6.37 sono fuori. 
Ed ora? Che si fa?!

"Mmmm... Solo tu puoi avere queste idee malsane di svegliarti alle 6.30... È pure nuvoloso, fa freddo... Tontolone".

E indispettita mi avvicino alla spiaggia. Ma poi...
Bisogna cedere. Arriva sempre, in ogni giornata, un istante in cui o si abbandonano le proprie immagini e idee o si resta indispettiti, insoddisfatti. 
E cedere apre dei varchi inaspettati, apre gli occhi e il cuore. 


Sono i suoi occhi spalancati sul mondo a guidarti. Lui desidera vivere questa giornata, senza obiezioni. Non aveva progetti, non è un nemico capriccioso che vuole rovinarti il sonno e le giornate. È un alleato, un compagno di cammino con il suo bisogno infinito! 
E il suo bisogno ridesta il mio: anche io voglio essere contenta. Adesso. Oggi. Non in un giorno ideale che non c'è. Voglio esser contenta in questo istante.            
E così (con l'aiuto innegabile di un bombolone alla nutella in riva al mare!) ti fermi a chiacchierare con il vecchietto abbronzato e mattiniero che incroci ogni giorno. Tutto parte con una battuta: "Oggi la abbiamo battuta, siam arrivati prima!"... 
E lui ti racconta di sua moglie salita in cielo 17 anni fa e del suo desiderio di rivederla. 
Poi ti accorgi che il molo è meraviglioso e le nuvole fanno filtrare una luce speciale.


I giochi poi sono deserti e tutti per noi...


In regalo c'è anche la bassa marea e Agostino che odia il mare prende coraggio e si tuffa a giocare. 




Non ti saresti accorta di nulla se quel faccino impertinente non avesse disfatto i tuoi piani. 


Aveva ragione Montale: "l'imprevisto è la sola speranza".


E voi mamme? Cosa vi insegnano i vostri bimbi? Vi fanno arrabbiare? Cosa scoprite al loro fianco?