lunedì 19 maggio 2014

L’arte non insegna niente, tranne il senso della vita. Questo mi hanno detto i miei ragazzi. Ed ecco le loro opere. Raccontate da loro.




       L’arte non insegna niente, tranne il senso della vita. 

                                                                            Henry Miller
 
 
Non aggiungo parole... Inizio a postarvi le prime opere...
Al prossimo sonnellino dei bimbi le altre!

 



Sapone: Ho attaccato al centro una saponetta. prima di camminare bisogna innanzitutto pulirsi e stare bene con se stessi.

Cammino: vuol dire raggiungere i propri obiettivi ed il destino.

Destino: è un qualche cosa di lontano, insicuro; non riesco a vederlo bene, ma spero che sia qualche cosa di buono, di pacifico (ecco perché è rappresentato con colori più luminosi). Se penso al futuro mi viene in mente di andarmene dall’Italia, perché limita la creatività, ovvero una cosa che amo.

Cavallo: simboleggia la paura ed è blu come la depressione. Essa è fatta in tanti pezzettini, perché, anche se è grande, ti permea, ti entra dentro, ti fa male, ma non se ne va. La paura crea i nemici (colorati di rosso) e le delusioni, i fallimenti che sono un qualche cosa di amaro (sono tinti di viola).

Attualmente mi sento sotto il sapone, perché non sto ancora bene e non sono ancora riuscito a pulirmi.

                                                       (F.L.)

 

 

 

 

 


 



Silenzio: è dipinto con il blu ed è posto al centro della mia opera. Nella mia vita sto molto in silenzio, per scelta o perché ho paura di esprimermi; sono una persona insicura. Non mi apro molto con gli altri.

Protezione e carezze: sento di aver bisogno di entrambe. Voglio essere protetta, ma anche coccolata.

Sciarpa: serve per proteggersi da tutto (e non solo dal freddo e dal vento).

                                  

 

 



Ho rappresentato la separazione dei miei genitori…finalmente! Questo fatto è molto difficile da affrontare e soprattutto richiede del tempo per essere superato. È qualcosa che mi ha segnato nel profondo e che mi ha reso più debole.

 

 



Cuffie: la musica mi permette di sognare. Il mio sogno, però, è collegato al mio futuro, il quale è “moderato” dalla realtà.

Mano: ancora le cuffie (e quindi me) alla realtà. Questo fatto lo considero sia positivo che negativo.

Libertà: i sogni ti permettono di fare tutto quello che vuoi.

Paura: è un qualche cosa che unisce realtà, futuro e sogno. Mi sento, mi vedo bloccato; temo di non riuscire a realizzare i miei sogni e mi chiedo se potrei ancora diventare ciò che volevo essere. Una mia paura riguardante il futuro è quella di non riuscire a fare il lavoro che amo.

Alcune parole le ho scritte in inglese perché questa lingua mi piace molto e vorrei tornare in Inghilterra.

Mi rendo conto di essere cambiato, ma in classe è come se questo non importasse a nessuno.

                                     (D.M.)

 

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