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lunedì 10 novembre 2014

Dateci una C di cannuccia, una T di tempere, una F di foglio e... Una P di pioggia! E senza fretta, senza paura, senza restar puliti... Si gioca!


E così l'autunno sembra proprio essere arrivato... E il nostro paesello lombardo si trova al centro di tempeste, piogge, venti... Almeno così dicono le previsioni nonostante sia la settimana dell'estate di San Martino!!! Insomma... Noi che siam dei sostenitori del "si sta fuori piú che si può" stiam iniziando a trascorrere i nostri primi pomeriggi in casa... 
A pastrocchiare nella nostra cucina ormai trasformata (per la gioia del papà giurista!) in un laboratorio artistico!
Vi racconto un po' in cosa ci stiamo cimentando con le tempere e la carta trovata in casa... Caso mai qualcuno volesse darsi da fare per imbrattare la cucina!!!

STEP ONE

Facce autunnali!
Ecco il primo dei nostri pastrocchi... Ispirato dalla settimana della malattia!
Tutti in casa con placche e tosse "a foca"... 
Avevamo voglia che un amico venisse a trovarci e così... Lo abbiamo costruito!
Capelli di Muschio e occhi di pigna!
È nata l'idea di realizzarne uno per ogni stagione... Con i materiali tipici!
Tenetevi pronti!!!



STEP 2

Carta (riciclata... Imballaggi di vecchi pacchi!) , vinavil, tappi di sughero, vasetti di jogurt... Per le nostre superfici planetarie!!! 

Eccoci con un vasetto rovesciato a cui abbiam tagliato il fondo...


Trasformarlo in... Vulcano di Marte! 


Le rocce che escono dal cratere (e non si vedono bene!) sono frutto di un errore...
Abbiamo tentato lo Schifiltor in casa (slimmer fai da te!) e... È venuto roccioso!
Vari tentativi falliti! 
Per le rocce quindi:

Vinavil (100 ml)
Detersivo omino bianco (2 cucchiaini!) 
Acqua (100 ml)

Le quantità sono fatte ad occhio... Quando sembra Didó ci siam fermati...!
E manipolando un pochino... Le rocce! 


Fatto Marte, il pianeta preferito da Mister Greg è la luna... Così tappi di sughero per i crateri... (e naturalmente carta e vinavil!) 


E poi colorato... 



Siam passati poi al sole... 
Abbiamo distributo il vinavil giocando a far le macchie solari (il saputello astronomo voleva macchie solari ed esplosioni!)... Poi con colino e farina gialla ricoperto tutta la superficie...
Soffiato e... Magia!




Ecco apparse le macchie!


A cui abbiamo aggiunto i fagioli per fare le esplosioni!



Mentre l'astronomo lavorava concentrato il piccolo furfante giocava con gli stessi materiali... Stile attacca-stacca!


STEP 3

Cannucce time!

Ecco invece un gioco semplicissimo e divertente (anche per i grandi... Davvero!)...
Dipingere soffiando nelle cannucce!

Come?!

Diluire la tempera in un vasetto... Qualche goccia di tempera e di acqua...
Deve diventare liquida! 
Foglio grande... Mettere un po' di tempera (come una grande goccia...) e via!
Soffiare!!! 



Ed ecco i nostri fuochi d'artificio!
Realizzato soffiando i diversi colori...


Il titolo lo abbiamo dato dopo aver visto cosa era venuto fuori!
Il bello di questa "tecnica" è proprio il non poterla possedere e quindi la sorpresa che produce nei piccoli (e grandi!) artisti e  il non esser determinato da alcuna capacità! Tutti sappiamo soffiare!!! Non serve saper disegnare! 
Ed ecco il nostro albero...


Fatto da Agostino!


Ed ora... 
Step pre-nanna... Ci riposiamo Preparandoci a domani!
San Martino!
Ci aspettano le lanterne!
E intanto ci raccontiamo la sua storia come storia della buonanotte!


Uomini al lavoro su San Martino...



E voi?
Cosa combinate in questi pomeriggi autunnali?
Io vi confesso che sono proprio grata di questo tempo per noi, della possibilità di far delle cose semplici e belle insieme... Di aver un po' di tempo per noi, da passare nella nostra cucina insieme.... Anche se poi sembra un campo di battaglia! 
È proprio un' occasione per raccontarsi e conoscersi... Vedersi in azione, fare insieme! 
E poi è uno spettacolo scoprirli sempre più autonomi e appassionati!
Ora Gregorio fa davvero tutto da solo e ci tiene... E poi "mamma guarda! È bello?!"... La condivisione della scoperta.
Mi commuove sempre quel "mamma guarda!"... La felicità non è felicità se non è condivisa! 
E voi?
Perché pastrocchiate con loro?
E... Ciao davvero!




domenica 25 maggio 2014

Tra teatro, fiabe, arte, psicomotricità e gioco...Un'esperienza di bellezza e libertà.

 
 
Un pizzico di arte,
Teatro in quantità,
3 cucchiai di storie e fiabe,
uno spicchio di passione,
 un ciuffo di allegria,
 quattro dosi di fantasia,
2 bicchieri stracolmi di giochi,
un misurino abbondante di pasticci...
amalgamare bene con tanto affetto e sale pestifero,
condire con stupore e coccole,
 aggiungere abbracci senza misurare...
Infine un sacchettino di polvere magica "per ritornare bambini"...
Et voila'!
 

 Il mondo di MammaMagó!



Questo post è pensato per i più curiosi, per mamme in ricerca di nuovi stimoli, maestre appassionate, educatori desiderosi di sperimentare... E per tutti coloro che vogliono saperne di più!

E' tempo di saggi finali, tempo di lezioni aperte e ultimi incontri...
Tempo di osservare i fiori spuntati sul campo e seminati con cura in questo avvincente anno di lavoro... Il settimo anno!

 

IL MIO METODO DI LAVORO
 
 

Perché parlo di un metodo di lavoro? Perché i laboratori teatrali nelle scuole, di ogni ordine e grado, devono poggiare su un pensiero pedagogico e non solo su abilità artistiche. Credo che questa sia una grande mancanza in tanti laboratori in circolazione. Troppo spesso con i bambini e gli adolescenti ci si improvvisa...e avviene sulla loro pelle.

Da dove nasce il mio metodo di lavoro?

Nasce dall’esperienza. Dall’incontro quotidiano con l’animo complesso e misterioso dei bambini e dei ragazzi. Un’esperienza che, grazie al Cielo, si continua ad approfondire giorno dopo giorno nel lavoro con educatori e bambini, un’esperienza che continua sempre più a chiarificarsi. 

Oggi vorrei raccontarvi del mio lavoro con i bambini.


 

Considerare il bambino nella sua globalità – tenendo in considerazione tutti i linguaggi, verbali e non-verbali, in lui presenti, tutti i suoi stati d’animo, le sue caratteristiche, la sua storia – è la grande sfida e l’origine del mio metodo educativo.

Parto da questa certezza: l’avventura dell'apprendere e dell’imparare  avviene attraverso l’incontro con la bellezza, cioè dentro un avvenimento che sia in grado di coinvolgere tutto il bambino, di attrarlo, interessarlo, ,incuriosirlo.  Nell’esperienza (fatta con il corpo, con la voce, con tutta la persona…) tutto l’io è ridestato.  

 

Realizzo per questo percorsi e creo situazioni ludiche (utilizzando prevalentemente giochi-esercizi teatrali e materiali non strutturati) dove il bambino possa muoversi, scoprire, agire, sperimentare e relazionarsi utilizzando il corpo e i sensi. Un corpo a volte dimenticato, usato “distrattamente”, ma così prezioso se ascoltato e messo nella condizione di “poter parlare”.

Utilizzo molto spesso anche le Storie, le Fiabe, le Favole perché li considero ausili preziosi per introdurre al lavoro tutti, anche i più timidi, anche i più scettici. Non ho mai trovato un bambino che non venisse catturato dalle Storie. Mai.


 
“Cecilia ci racconti una delle tue Storie?”

Quante volte ho sentito pronunciare questa frase! Che meraviglia gli occhi dei bimbi incollati alle immagini, tutti “dentro” la Storia.

A volte drammatizziamo, a volte chiacchieriamo, a volte la Storia ci regala stimoli per un lavoro di psicomotrictà, a volte balliamo, cantiamo, seguiamo i suoni degli strumenti…

 

E Infine?
 

Infine “traduciamo graficamente” l’esperienza fatta.
 

Cerchiamo di prenderci un attimo per fissare, per lasciare sedimentare le nostre scoperte, piccole o grandi che siano… 
E allora succede che disegnamo il volo della rondine che siamo di diventati o che trasformiamo i palmi delle nostre mani nelle zampe di un elefante. Tutto può accadere, tutto si può rappresentare!

Qualche esempio?

 
Rappresentazione dei passi degli animali. Esperienza ispirata dalla Storia "Io mi mangio la Luna"
Anni 3, lavoro di psicomotricità fine.
 
 
Creazione dell'albero che sono diventato.
Lettura della fiaba "Il volo delle rondini".
Scuola Primaria
 
 
Creazione collettiva del verde dopo la lettura di "Piccolo blu e Piccolo giallo"
 
 
Rappresentazione libera delle proprie emozioni e del vissuto del laboratorio teatrale.
Biblioteca.
 
 

Il teatro è il nostro sfondo, è il motore dell'azione, è il porto sicuro da cui parto e dove so che approderò, è il mare dove amo nuotare, ma i luoghi in cui viaggiamo sono tantissimi davvero!
 
L'anno si sta concludendo e più osservo le foto, più ripenso ai lavori fatti più sono grata dell'opportunità che ho di svolgere il mio lavoro.
Resta un solo neo nella chiusura di questo anno scolastico: ho molto sofferto quest'anno nel vedere il mio Greggy in una scuola dell'infanzia rigida. Vedevo i lavoretti tutti uguali e stereotipati fatti principalmente dalle maestre e davvero era un dolore, sarò esagerata, ma è così.
Soffrivo nel vedere le schede tutte uguali, i disegni identici... E i bambini sempre seduti, giocare ai tavoli, compilare libri...
E quelle frasi ingenue "Mamma non posso usare il nero, alla maestra non piace. Non lo vuole". Una pugnalata! 
E poi alle recite... Leoni addomesticati, davvero. Altro che libera espressione!
E i genitori che non capiscono, non si interrogano, non lo considerano importante...
"Sono solo lavoretti, sono solo schede." 
Altro è importante per loro. Sanno scrivere il loro nome, ma dove sono le orecchie del compagno e persino le loro non è una certezza. 
No, non è così. Non sono altre le cose importanti. 
Mi dispiace, ma non è così.
 
L'esperienza  creativa ed artistica, specialmente per i bimbi per cui verbalizzare è complesso, è una possibilità di dirsi, ed è un'esperienza di trasformazione di sé e di ciò che c'è intorno a sé (io posso intervenire su ciò che ci circonda ed imprimervi qualcosa del mio essere e di ciò che ho vissuto. Ogni atto di espressione è la possibilità raccontare e allo stesso tempo  di sorprendersi, è qualcosa di inaspettato, che facciamo noi, ma che ci stupisce. Perciò è  occasione per l’educatore ed il bambino insieme. Per una mamma e un bambino insieme.
"Mamma guarda!" in questa frase c'è tutta la scoperta del bambino.
"Maestra guarda", maestra condividi con me la MIA scoperta, la MIA espressione, il MIO io.
Per quello che riguarda noi... Cambieremo scuola.
E io continuerò ad andare a fondo di queste intuizioni, con passione e tenacia. Lo faccio per me (perché la prima ad essere felice sono io!) e per tutti i faccini e facce che incontrerò.
 
 
 
 
 
 
 


martedì 20 maggio 2014

Seguire le loro intuizioni, accompagnarli nell'avventura del conoscere! Greg, tre anni ed una piccola grande passione: il corpo umano!

All'inizio c'è sempre un innamoramento. 
Una scintilla. 
 
 

Tutto è nato qualche giorno fa. 
Il piccolo Greg, tre anni e mezzo, mi ha accompagnato in libreria ed e' rimasto  folgorato da un libro sul corpo umano piuttosto complesso. 
"Mamma lo prendiamo?" Mi chiede.
Io guardo il libro. Complicato persino per me! 
"Greg ma non e' meglio comprare questo?" Domando indicando un libretto di Storie del Bosco... "Oppure questo con le finestrelle e i dinosauri?"
"No mamma voglio questo del corpo umano. Per favore... Voglio imparare come è fatto".
Cedo. Prendo il libro e mentre lo sfoglio alla cassa me lo immagino già archiviato su qualche scaffale... 
Invece...
Invece eccoci qui!
Qualche sera dopo (già in pigiama!) a collaborare anche con papà per realizzare un Corpo umano a misura di Greg!






Dopo aver steso il sorpreso Greg sul foglio e aver ricalcato la sua sagoma eccoci a localizzare tutte le parti del corpo: cervello, occhi, bocca, lingua, ma anche costole, cuore, spina dorsale...
Tutto individuato e rappresentato da lui! 

Un bel lavoro sullo schema corporeo fai da te!
 

 
 

 


Ancora stiamo ultimando il "nostro Greg 2"  anche perché l'appassionante lettura del libro prosegue e i particolari si aggiungono di giorno in giorno...
 
 

 
 

 

Tutto questo per dire?!

Per prima cosa: non fidatevi del retro dei libri! Il nostro recitava: dai 10 anni...
Ma SEGUITE i vostri bimbi, alunni o figli, loro sanno cosa li appassiona... Sanno cosa vogliono conoscere e quando... 
Decliniamo il complesso in semplice e accettiamo le loro piccole e grandi sfide! 
Ci appassioneremo attraverso i loro occhi! 
 
 

 

Buona avventura  a tutte le mamme!
La vita è la più grande delle avventure, ma solo l'avventuriero lo scopre!

 

lunedì 19 maggio 2014

L’arte non insegna niente, tranne il senso della vita. Questo mi hanno detto i miei ragazzi. Ed ecco le loro opere. Raccontate da loro.




       L’arte non insegna niente, tranne il senso della vita. 

                                                                            Henry Miller
 
 
Non aggiungo parole... Inizio a postarvi le prime opere...
Al prossimo sonnellino dei bimbi le altre!

 



Sapone: Ho attaccato al centro una saponetta. prima di camminare bisogna innanzitutto pulirsi e stare bene con se stessi.

Cammino: vuol dire raggiungere i propri obiettivi ed il destino.

Destino: è un qualche cosa di lontano, insicuro; non riesco a vederlo bene, ma spero che sia qualche cosa di buono, di pacifico (ecco perché è rappresentato con colori più luminosi). Se penso al futuro mi viene in mente di andarmene dall’Italia, perché limita la creatività, ovvero una cosa che amo.

Cavallo: simboleggia la paura ed è blu come la depressione. Essa è fatta in tanti pezzettini, perché, anche se è grande, ti permea, ti entra dentro, ti fa male, ma non se ne va. La paura crea i nemici (colorati di rosso) e le delusioni, i fallimenti che sono un qualche cosa di amaro (sono tinti di viola).

Attualmente mi sento sotto il sapone, perché non sto ancora bene e non sono ancora riuscito a pulirmi.

                                                       (F.L.)

 

 

 

 

 


 



Silenzio: è dipinto con il blu ed è posto al centro della mia opera. Nella mia vita sto molto in silenzio, per scelta o perché ho paura di esprimermi; sono una persona insicura. Non mi apro molto con gli altri.

Protezione e carezze: sento di aver bisogno di entrambe. Voglio essere protetta, ma anche coccolata.

Sciarpa: serve per proteggersi da tutto (e non solo dal freddo e dal vento).

                                  

 

 



Ho rappresentato la separazione dei miei genitori…finalmente! Questo fatto è molto difficile da affrontare e soprattutto richiede del tempo per essere superato. È qualcosa che mi ha segnato nel profondo e che mi ha reso più debole.

 

 



Cuffie: la musica mi permette di sognare. Il mio sogno, però, è collegato al mio futuro, il quale è “moderato” dalla realtà.

Mano: ancora le cuffie (e quindi me) alla realtà. Questo fatto lo considero sia positivo che negativo.

Libertà: i sogni ti permettono di fare tutto quello che vuoi.

Paura: è un qualche cosa che unisce realtà, futuro e sogno. Mi sento, mi vedo bloccato; temo di non riuscire a realizzare i miei sogni e mi chiedo se potrei ancora diventare ciò che volevo essere. Una mia paura riguardante il futuro è quella di non riuscire a fare il lavoro che amo.

Alcune parole le ho scritte in inglese perché questa lingua mi piace molto e vorrei tornare in Inghilterra.

Mi rendo conto di essere cambiato, ma in classe è come se questo non importasse a nessuno.

                                     (D.M.)