domenica 25 maggio 2014

Tra teatro, fiabe, arte, psicomotricità e gioco...Un'esperienza di bellezza e libertà.

 
 
Un pizzico di arte,
Teatro in quantità,
3 cucchiai di storie e fiabe,
uno spicchio di passione,
 un ciuffo di allegria,
 quattro dosi di fantasia,
2 bicchieri stracolmi di giochi,
un misurino abbondante di pasticci...
amalgamare bene con tanto affetto e sale pestifero,
condire con stupore e coccole,
 aggiungere abbracci senza misurare...
Infine un sacchettino di polvere magica "per ritornare bambini"...
Et voila'!
 

 Il mondo di MammaMagó!



Questo post è pensato per i più curiosi, per mamme in ricerca di nuovi stimoli, maestre appassionate, educatori desiderosi di sperimentare... E per tutti coloro che vogliono saperne di più!

E' tempo di saggi finali, tempo di lezioni aperte e ultimi incontri...
Tempo di osservare i fiori spuntati sul campo e seminati con cura in questo avvincente anno di lavoro... Il settimo anno!

 

IL MIO METODO DI LAVORO
 
 

Perché parlo di un metodo di lavoro? Perché i laboratori teatrali nelle scuole, di ogni ordine e grado, devono poggiare su un pensiero pedagogico e non solo su abilità artistiche. Credo che questa sia una grande mancanza in tanti laboratori in circolazione. Troppo spesso con i bambini e gli adolescenti ci si improvvisa...e avviene sulla loro pelle.

Da dove nasce il mio metodo di lavoro?

Nasce dall’esperienza. Dall’incontro quotidiano con l’animo complesso e misterioso dei bambini e dei ragazzi. Un’esperienza che, grazie al Cielo, si continua ad approfondire giorno dopo giorno nel lavoro con educatori e bambini, un’esperienza che continua sempre più a chiarificarsi. 

Oggi vorrei raccontarvi del mio lavoro con i bambini.


 

Considerare il bambino nella sua globalità – tenendo in considerazione tutti i linguaggi, verbali e non-verbali, in lui presenti, tutti i suoi stati d’animo, le sue caratteristiche, la sua storia – è la grande sfida e l’origine del mio metodo educativo.

Parto da questa certezza: l’avventura dell'apprendere e dell’imparare  avviene attraverso l’incontro con la bellezza, cioè dentro un avvenimento che sia in grado di coinvolgere tutto il bambino, di attrarlo, interessarlo, ,incuriosirlo.  Nell’esperienza (fatta con il corpo, con la voce, con tutta la persona…) tutto l’io è ridestato.  

 

Realizzo per questo percorsi e creo situazioni ludiche (utilizzando prevalentemente giochi-esercizi teatrali e materiali non strutturati) dove il bambino possa muoversi, scoprire, agire, sperimentare e relazionarsi utilizzando il corpo e i sensi. Un corpo a volte dimenticato, usato “distrattamente”, ma così prezioso se ascoltato e messo nella condizione di “poter parlare”.

Utilizzo molto spesso anche le Storie, le Fiabe, le Favole perché li considero ausili preziosi per introdurre al lavoro tutti, anche i più timidi, anche i più scettici. Non ho mai trovato un bambino che non venisse catturato dalle Storie. Mai.


 
“Cecilia ci racconti una delle tue Storie?”

Quante volte ho sentito pronunciare questa frase! Che meraviglia gli occhi dei bimbi incollati alle immagini, tutti “dentro” la Storia.

A volte drammatizziamo, a volte chiacchieriamo, a volte la Storia ci regala stimoli per un lavoro di psicomotrictà, a volte balliamo, cantiamo, seguiamo i suoni degli strumenti…

 

E Infine?
 

Infine “traduciamo graficamente” l’esperienza fatta.
 

Cerchiamo di prenderci un attimo per fissare, per lasciare sedimentare le nostre scoperte, piccole o grandi che siano… 
E allora succede che disegnamo il volo della rondine che siamo di diventati o che trasformiamo i palmi delle nostre mani nelle zampe di un elefante. Tutto può accadere, tutto si può rappresentare!

Qualche esempio?

 
Rappresentazione dei passi degli animali. Esperienza ispirata dalla Storia "Io mi mangio la Luna"
Anni 3, lavoro di psicomotricità fine.
 
 
Creazione dell'albero che sono diventato.
Lettura della fiaba "Il volo delle rondini".
Scuola Primaria
 
 
Creazione collettiva del verde dopo la lettura di "Piccolo blu e Piccolo giallo"
 
 
Rappresentazione libera delle proprie emozioni e del vissuto del laboratorio teatrale.
Biblioteca.
 
 

Il teatro è il nostro sfondo, è il motore dell'azione, è il porto sicuro da cui parto e dove so che approderò, è il mare dove amo nuotare, ma i luoghi in cui viaggiamo sono tantissimi davvero!
 
L'anno si sta concludendo e più osservo le foto, più ripenso ai lavori fatti più sono grata dell'opportunità che ho di svolgere il mio lavoro.
Resta un solo neo nella chiusura di questo anno scolastico: ho molto sofferto quest'anno nel vedere il mio Greggy in una scuola dell'infanzia rigida. Vedevo i lavoretti tutti uguali e stereotipati fatti principalmente dalle maestre e davvero era un dolore, sarò esagerata, ma è così.
Soffrivo nel vedere le schede tutte uguali, i disegni identici... E i bambini sempre seduti, giocare ai tavoli, compilare libri...
E quelle frasi ingenue "Mamma non posso usare il nero, alla maestra non piace. Non lo vuole". Una pugnalata! 
E poi alle recite... Leoni addomesticati, davvero. Altro che libera espressione!
E i genitori che non capiscono, non si interrogano, non lo considerano importante...
"Sono solo lavoretti, sono solo schede." 
Altro è importante per loro. Sanno scrivere il loro nome, ma dove sono le orecchie del compagno e persino le loro non è una certezza. 
No, non è così. Non sono altre le cose importanti. 
Mi dispiace, ma non è così.
 
L'esperienza  creativa ed artistica, specialmente per i bimbi per cui verbalizzare è complesso, è una possibilità di dirsi, ed è un'esperienza di trasformazione di sé e di ciò che c'è intorno a sé (io posso intervenire su ciò che ci circonda ed imprimervi qualcosa del mio essere e di ciò che ho vissuto. Ogni atto di espressione è la possibilità raccontare e allo stesso tempo  di sorprendersi, è qualcosa di inaspettato, che facciamo noi, ma che ci stupisce. Perciò è  occasione per l’educatore ed il bambino insieme. Per una mamma e un bambino insieme.
"Mamma guarda!" in questa frase c'è tutta la scoperta del bambino.
"Maestra guarda", maestra condividi con me la MIA scoperta, la MIA espressione, il MIO io.
Per quello che riguarda noi... Cambieremo scuola.
E io continuerò ad andare a fondo di queste intuizioni, con passione e tenacia. Lo faccio per me (perché la prima ad essere felice sono io!) e per tutti i faccini e facce che incontrerò.
 
 
 
 
 
 
 


19 commenti:

  1. Ciao Cecilia, non ti conosco personalmente (ci siamo solo scambiate una mail e un'amicizia su fb) ma ti seguo...prima o poi riuscirò a portare la mia alice allo spazio-mamme...volevo solo dirti che noi abbiamo vissuto un'esperienza esattamente analoga alla tua...non ho dormito per settimane nell'indecisione se tenere il mio ricky in un asilo che lo stava rendendo tristemente apatico (e dove io mi sentivo una marziana a lamentarmi di cose che a tutti sembravano la normalità), oppure avere il coraggio di cambiare, sradicandolo dal suo quartiere e dai suoi amici...be', volevo dirti che, alla fine, ho avuto la fortuna di trovare un asilo meraviglioso, in cui si è inserito senza alcun problema, sentendosi a casa sua dopo soli due giorni (sembra davvero incredibile, ma i bambini hanno molte più risorse di quante noi a volte attribuiamo loro!)...tutto questo per dirti: segui il tuo istinto! tu sei l'unica a conoscere fino in fondo tuo figlio e a sapere cosa è giusto per lui! in bocca al lupo! elisabetta (ps: complimenti x il blog e x il tuo lavoro!)

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  2. Grazie! Che bello ricevere un commento! Ora devi dirmi in quale asilo vai però!

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  3. Al Domus Pacis (è privato)...ero andata a chiedere informazioni e mi hanno proposto di fargli fare una settimana di prova senza impegno e di fare scegliere a lui liberamente...dopodichè, gli ho chiesto in tutta libertà cosa volesse fare...non ci ha pensato un solo istante! Le insegnanti e le suore sono tutte fantastiche. In soli due mesi per noi è diventata una "seconda casa" (ti dico solo che TUTTE le mattine per un anno e mezzo, quando lo preparavo per andare nel vecchio asilo era un inferno: lo dovevo rincorrere per vestirlo mentre lui piangeva dicendo che non voleva andare all'asilo...mi hanno detto che era il "dramma del distacco" non avendo fatto il nido, poi che era dovuto alla nascita della sorellina, poi al trasloco...be', ti dico che adesso la mattina si prepara da solo cantando...e prima di uscire di casa trova pure il tempo di travestire la sorellina per fare lo spettacolo dei pirati!!!)...ho imparato una lezione che nella mia vita avevo già imparato tante volte (ma sulla pelle dei tuoi figli è un po' più difficile...): non avere mai paura di cambiare!!! in bocca al lupo!

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  4. E adesso muoio dalla curiosità se io primo asilo è il nostro stesso! Ero andata a vederlo la Domus Pacis e mi ispirava tanto di casetta... Bello! Poi ho deciso per altro... Sbagliando! 😉😉😉😉

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  5. Ciao Ceci sono la Bea, la sorella della Vale.quello che fai è bellissimo, è da un sacco di tempo che sento la mancanza di un posto così dove sono io. Inoltre anche il mio bimbo ci ridice tutti i giorni che non gli piace l'asilo in cui va e anche se glielo porto lo stesso mi interessa molto quello che pensa! Vabè non parliamo di lavoretti, sono esattamente gli stessi di quando ero piccola io! Io e mio marito abbiamo visto un'alternativa e stiamo valutando perché tra le altre cose è un bel sacrificio economico in più. Però oggi leggendo quello che scrivi mi si ridesta il problema, mi ero un po' abituata a sentirmi dire "è piccolo, deve abituarsi, sennò li vizi..." grazie! :-)

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  6. Bea!!! Che lotta!!! Guarda io son uscita da questo anno stremata... Quante cavolate ci inventano!
    E a insistere, insistere... Non è la normalità andare controvoglia e non godere del luogo in cui si è. Me la sono raccontata anche io per un anno, ma qualcosa stona sempre! I bimbi come mi dice una amica giocavano anche nei lager e si abituano a tutto... Ciò non toglie che tra felici e rassegnati ne passa di acqua sotto i ponti! In bocca al lupo davvero! Aggiorniamoci! Camminiamo insieme con tentativi! Grazie

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  7. Ceci, non credo sia lo stesso, perchè noi abitiamo a Mirabello...E poi, almeno da voi facevano i "leoni"...da noi non facevano neanche una recita...non si faceva neppure la festa di Natale!!! E la cosa più sconvolgente (almeno per me) era che per le altre mamme andava bene così...da un lato, avevo mio figlio che mi diceva che non voleva andare all'asilo perchè si annoiava a stare seduto tutto il giorno a "non fare niente"...dall'altro, non c'era mai,in tutto l'anno, la possibilità di assistere all'attività didattica (ho provato a parlare di "lezione aperta" e quasi mi davano per matta, assicurandomi che non si fa da nessuna parte a Pavia, e che in nessun asilo si fa la festa di Natale (????????????????????)...Insomma, le mamme dovevano starsene il più lontano possibile dall'asilo! Ho vissuto nel dubbio per un anno e mezzo...ma la certezza l'ho maturata dentro di me quando ho notato che mio figlio tutti i gg quando usciva era nevrotico e, alla mia domanda "cos'hai fatto di bello oggi?" rispondeva sempre "niente, mamma", tranne due martedì al mese in cui facevano musica: andava avanti tutto il pomeriggio a raccontarmi "ho toccato la signora chitarra, mi ha fatto suonare il flauto, ecc." (e il giorno dopo andava all'asilo senza piangere...dopodichè, per altre 2 settimane,fino alla successiva lezione di musica, la disperazione!). In un anno e mezzo, mai una pasta di sale, mai (!!!!) un pennello in mano (il laboratorio di pittura era stato chiuso a causa di un pensionamento)...il lavoretto di Natale? Un biglietto scritto dalle maestre e una palla dell'albero decorata "perfettamente" dalle maestre (il suo apporto personale è stato...fare il buco!)...Be', negli ultimi due mesi (da quando ci siamo trasferiti al D.P.), ha fatto di tutto: inglese, musica, teatro, incontri in biblioteca, gita allo zoo (con tanto di genitori e sorellina!), gli hanno insegnato ad andare in bicicletta (è vero, Cecilia: il DP è molto "domestico", ma ho scoperto che a 4 anni i bimbi cercano proprio questo: una "seconda casa"...ci sono tutto sommato pochi bambini rispetto alle maestre e alle suore...così, quando parlano, trovano sempre qualcuno che li ascolta e li comprende! Non sono un numero tra tanti (nel vecchio asilo, li chiamavano persino per cognome...così, anche i bimbi si chiamavano tra loro per cognome!)...Le maestre e le suore sono talmente appassionate che partecipano persino alle feste di compleanno nei weekend! A noi è cambiata la vita: siamo passati dall'incubo (ricky è stato sempre un entusiasta...e stava diventando apatico) alla serenità assoluta di sapere che quando non ci siamo noi è nelle mani di qualcuno che lo accudisce con affetto e sensibilità, oltre che con grande professionalità ed esperienza!
    Una mamma di un suo vecchio compagno mi ha detto: "non preoccuparti: mio figlio mi dice sempre che non fa niente all'asilo...perchè è lui che non racconta mai niente!"...Be', mio figlio mi racconta sempre tutto...perchè sa che io l'ascolto. E sn tanto felice di averlo ascoltato anche questa volta, così importante per lui. Chissà, magari da grande se lo ricorderà pure! (bel colpo!)
    Ascoltiamo i nostri figli...soprattutto, quando ci chiedono aiuto!
    L'asilo deve essere un luogo di felicità, da ricordare con emozione per tutta la vita.
    Bellissimo questo blog, dove poterci confrontare...io mi sn sentita tanto sola quando ho preso questa sofferta decisione...mamme, non abbiate paura di cambiare!

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  8. Ciao. Mi dispiace molto che tuo figlio non sia trovato bene quest'anno alla scuola materna e che tu non abbia nessun problema a screditarevsu un blog una scuola che invece mette al primo postola passione per l'educazione e il benessere dei bambini. I miei figli, e come loro tanti altri bambini, si sono trovati benissimo sono cresciuti come persone e hanno imparato tante cose, fra le quali anche il rispetto per gli altri, e per la maestra e per quelle regole che aiutano a crescere. Francamente sono sempre stata contenta dei lavoretti e la recita di fine anno è stata bellissima ...ma per me non sono le cose più importanti. Quello che scrivi tu è bellissimo, io lo condivido, anche a me piace pasticciare con i miei bimbi ,raccontare favole, dipingere e cantare, ma da una scuola io voglio molto di più. Non mi basta questo. La scuola ha il compito importantissimo di educare i nostri figli, di prepararli ad affrontare la vita che ahimè non è solo dipingere e ballare. Ben vengano i laboratori, altroche, (e il risultato, sinceramente, non mi interessa neanchepoi tanto di fronte all'orgoglio del bambino che me lo mostra!) ma alla fine dobbiamo chiederci: cos'è che vogliamo veramente per i nostri bambini? Io le mie risposte le ho trovate e la gioia dei miei 3 figli nel recarsi a scuola ogni mattina me lo conferma. Ritengo comunque la tua proposta interessante ...sarebbe cosi bello un confronto e perché no una collaborazione, no? Ti abbraccio cecilia

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  9. Per carità, lungi da me l'intenzione di screditare il lavoro degli altri...mi è stato chiesto l'asilo e ho risposto (senza,peraltro, indicare il nome, ma solo dove vivo)...Ad ogni modo, so che è cambiato moltissimo negli ultimissimi anni (lo dimostra il fatto che tu parli di "recita di fine anno"...cosa "fantascientifica" in questo momento, dove non solo non si osa parlare di "recita", ma neanche si parla di "festa di Natale" (momento a mio avviso prezioso sia per i bimbi che per i genitori). Ma - come dici tu - non è questo l'importante! ( e sono d'accordissimo con te!). Cosa voglio per mio figlio? Che sia sereno e che cresca nel rispetto degli stessi principi morali in cui crediamo noi. Questo, purtroppo, non avveniva affatto dov'era prima. Il rispetto per la maestra e per gli altri per noi è assolutamente fondamentale...è anche la base per un approccio positivo al futuro apprendimento scolastico (oltre che alla vita in relazione). (e questo lo dico anche da insegnante!). E' proprio per questa ragione che abbiamo deciso di cambiare: tutto questo a nostro avviso mancava assolutamente! (ma le esperienze sono soggettive e dipendono da un'infinità di fattori). Ad ogni modo, grazie a Dio, tutto questo è soltanto per noi un lontano (brutto) ricordo. La mia intenzione non è screditare nessuno, ma portare una testimonianza positiva a chi, come lo sono stata io, sta vivendo un disagio sulla pelle dei propri figli. Quando ero indecisa io, avrei tanto apprezzato una testimonianza che mi incoraggiasse. Tutto qui. Come dici tu, la risposta è la gioia dei tuoi figli nell'andare a scuola. Adesso io ho trovato quella risposta. E auguro a tutte le mamme di non avere paura di cercarla!

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    1. Caro anonimo la mia risposta non era per te. Condivido comunque le tue parole soprattutto quando dici che ognuno deve sempre cercare il meglio per i propri figli. Purtroppo non tutte le scuole sono all'altezza del nome che portano...ma la serenità dei nostri bambini è la prova che abbiamo fatto la scelta giusta! Buon cammino!

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  10. Screditato? Ma se non ho neanche detto la scuola? A cosa ti riferisci?
    Ho raccontato il mio vissuto. Fine. E se altri dello stesso sono soddisfatti bene. Non credo sia necessario fare le crociate, se si è soddisfatti basta questo. E la gioia lo testimonierà. Io nella mia scuola ho visto poca gioia, molti gossip, tanti problemi inutili e la collaborazione l'ho proposta persino gratis essendo trattata come un problema e non essendo MaI considerata. Ho portato progetti, idee, foto, stimoli, regalato libri su libri... Ho fatto di tutto. Tra cui coinvolgere i genitori recitando accollandomi beghe e rivalità infinite. Credimi, collaborazione l'ho cercata e ho trovato muri, diffidenza e ostilità. La vita non è dipingere e ballare, questo lo dici tu. Io non lo ho detto. Lo dici tu! Riducendo ciò di cui stavamo parlando. Ma ci sono abituata, non si tratta di pasticciare. Molto di più e chi lo sperimenta lo sa. Io ho trovato la diffidenza di chi non vuole cambiare e ha troppo da difendere, per me. Grazie del tempo dedicato alla lettura!

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  11. Scusami ma non ci vuole molto per individuare la scuola...

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  12. Grazie mamma di Ricky! Che bello che tu ti senta libera di raccontare nonostante il rischio di esser fraintesi... Poi Pavia è piccola!!! Eh?! Spero di avere la tua stessa fortuna e vederlo finalmente sereno e coccolato! Aggiorniamoci!

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  13. sono approdata qui per caso e questo blog mi piace molto! non ho ben capito la storia dell'asilo ma che cosa bella che i genitori ascoltino i propri figli! mi fanno un po' ridere però i commenti sotto... quelli della tua stessa città (e penso anche della scuola di tuo figlio) ti hanno beccata subito! interessante che ti seguano per farti le pulci! Poveri! cmq io non son di Pavia e mi godo il tuo post e il tuo blog, continua così! Laura

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  14. Laura grazie! Eh eh... Il mondo è piccolo eh?! Che bello che mi hai trovato! Il blog è proprio nato dal desiderio di aprirsi al mondo non di chiacchierare come nella piazza di un paese! Forza e coraggio!!! 😋😋😋

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  15. Ciao cecilia, ho letto il tuo post con molto interesse. Purtroppo ho pochissimo tempo oggi per scrivere quindi cerco di essere sintetica e spero di non essere fraintesa.
    Per quanto riguarda la prima parte volevo farti tanti complimenti per il lavoro che fai e per la passione e la curiosita' che ci metti.
    Per quanto riguarda la seconda parte, invece, non mi trovo in accordo. Provo a spiegarmi...fai benissimo a cambiare scuola dell'infanzia a tuo figlio se vedi che ne' lui ne' tu siete sereni e soddisfatti. Credo pero' che non sia giusto fare una critica di questo tipo al metodo educativo di una scuola che tu come mamma hai scelto liberamente per tuo figlio tra tante scuole possibili. Il metodo educativo e l'impostazione della scuola sono noti a priori, sta a noi genitori informarci bene prima di iscrivere i figli. (non andro', per esempio, ad iscrivere mio figlio ad una scuola con impostazione montessoriana se non ne condivido il pensiero).
    Quello che ho scritto (spero in modo non troppo confusionario) non vuole essere un attacco personale a te ma uno spunto di riflessione come per me lo e' leggere il tuo blog.
    Chiara

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    1. Cara Chiara, grazie dell'interesse!
      Tu parli di essere in accordo... Non so cosa ci sia da essere d'accordo... Io ho raccontato la mia esperienza, tra l'altro molto genericamente. L'esperienza non è qualcosa con cui si può essere o meno d'accordo!
      Ad ogni modo cercherò di chiarirmi meglio. Lavorando anche nella formazione di educatori in questo anno ho visto mooolti POF e ti assicuro che sulla carta sono uguali, ma poi tra una scuola e l'altra c'è un abisso.
      Ci sono metodologie interessantissime usate da insegnanti pessime e scuole (Passami il termine) all'antica con insegnanti meravigliose. Il tutto sta in chi incontri, in chi guarda tuo figlio e in come lo fa.
      Ovviamente non cambio scuola perché non mi piacciono i lavoretti o perché le recite non sono di "libera espressione". Sarei passata sopra tutto se avessi trovato altro. Punto.
      Ovviamente mi sono a lungo informata e certi limiti li conoscevo. Le alternative valide sono per noi proibitive e insomma... Ho rischiato partendo positiva. Ma dalle parole dette ai fatti talvolta come ben sai c'è differenza. Tutto qui.
      Mi stupisce comunque tutto questo fermento per un accenno a qualche difficoltà in una scuola!
      Sarò più esplicita così guadagno lettori!
      Scherzo!
      Grazie e a presto!

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